Medico che tiene in mano un tablet, sullo sfondo la bandiera europea
Approfondimenti

24/09/2025

Rapporto OMS sulla digitalizzazione sanitaria in Europa, Italia punto di riferimento

Il nostro Paese risulta tra i più avanzati in tema di FSE e telemonitoraggio di malattie croniche

L’Europa sta progressivamente rimodellando i propri sistemi sanitari sulla base di un esteso programma di digitalizzazione degli strumenti di gestione delle prestazioni assistenziali. Lo certificano molte ricerche, tra cui il più recente rapporto dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, dal titolo “Exploring the digital health landscape in the WHO European Region: Digital health country profiles” che illustra le innovazioni in settori quali la telesalute, la sanità mobile e i Big Data, nonché la governance della sanità digitale, le cartelle cliniche elettroniche e i portali per i pazienti. 


In tutti i 53 Paesi analizzati dalla ricerca, redatta con il supporto dell'Unità Dati e Sanità Digitale della Divisione Politiche e sistemi sanitari nazionali dell’Ufficio regionale europeo dell’OMS, risulta come la salute digitale costituisca una componente cruciale nella ridefinizione dei sistemi sanitari e come questa venga tradotta in specifiche iniziative di implementazione di questo principio. Con l’introduzione della digitalizzazione, i paesi sono infatti impegnati a migliorare i livelli dei servizi e delle prestazioni sanitarie, aumentandone l’efficienza, attribuendo inoltre ai pazienti la facoltà di gestire la propria salute. 


Il panorama della salute digitale varia in tutta la Regione europea, con ogni Paese che implementa i propri approcci e soluzioni. Ad oggi, l'83% (44 su 53) degli Stati membri della Regione dispone di una strategia per la salute digitale. Dal 2022, l'OMS Europa sostiene le autorità nel rafforzamento dei sistemi informativi sanitari per migliorare la risposta del sistema sanitario e nell'istituzione di servizi di telemedicina nelle aree rurali per mitigare l'interruzione dei servizi e fornire un'assistenza sanitaria primaria di alta qualità. In particolare, 15 Stati membri hanno dato priorità al rafforzamento dei dati e dei sistemi informativi sanitari, compresa la loro digitalizzazione, e alla telemedicina. 


Per quanto riguarda la promozione dell'innovazione nell'analisi sanitaria predittiva attraverso l’uso di Big Data e l'Intelligenza Artificiale, 19 Stati membri hanno collaborato con l’Ufficio regionale europeo di OMS per impegnarsi nella formazione e sviluppare le proprie capacità in relazione all'etica e alla governance nel ricorso a questi supporti.  


Con riferimento al nostro Paese, lo studio riporta come la salute digitale lungo la Penisola stia attraversando una trasformazione significativa, con progressi notevoli in diverse aree. L’Italia, infatti, ha adottato una strategia nazionale di implementazione degli strumenti di salute digitale con finanziamenti provenienti da fonti pubbliche. Uno degli aspetti più rilevanti di questa “rivoluzione” che emerge dall’indagine OMS è proprio la progressiva implementazione di un sistema nazionale di cartelle cliniche elettroniche e/o Fascicolo Sanitario Elettronico (EHR o FSE).  


L’Italia, inoltre, dispone di un Portale nazionale di Salute Digitale, che offre ai cittadini un punto di accesso centralizzato per le informazioni e i servizi di salute digitale, tra cui la possibilità di prenotare appuntamenti medici online. Dal rapporto risulta come la telemedicina sia un altro settore in cui il nostro Paese sta facendo progressi significativi. Sono stati attivati programmi di telemonitoraggio per la gestione delle malattie croniche e, grazie all’applicazione mobile (mHealth), viene offerta agli assistiti una serie di servizi legati anche ai programmi di prevenzione. 


Altro punto chiave a favore dell’Italia è l’introduzione di prescrizioni digitali per ottimizzare la gestione dei farmaci e l’utilizzo dei Big Data per orientare le decisioni nel settore sanitario. Persistono, tuttavia, alcune sfide, come assicurare l’interoperabilità tra i diversi sistemi digitali, colmare il divario digitale che tuttora impedisce un accesso uniforme ed equo alle tecnologie digitali su tutto il territorio nazionale, e, infine, avvalersi dei Big Data anche a livello istituzionale. Nonostante queste difficoltà, il rapporto dell’OMS indica l’Italia come un esempio all’interno della Regione Europea per quanto riguarda il quadro normativo e la tutela della privacy. 

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