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Approfondimenti

19/05/2025

Il digitale a supporto della sanità territoriale alla luce del DM77

Un nuovo modello di assistenza tra innovazione, organizzazione e sostenibilità 

Negli ultimi anni, il sistema sanitario italiano ha dovuto affrontare sfide sempre più complesse, tra cui il crescente invecchiamento della popolazione e l’aumento della domanda di servizi di cura e assistenza. In questo contesto, il DM 77/2022 rappresenta un punto di svolta, promuovendo una riforma della sanità territoriale che mira a potenziare i servizi di prossimità e a ridurre la pressione sugli ospedali. 
L’obiettivo principale del DM 77 è quello di spostare il baricentro dell’assistenza sanitaria dal modello ospedalocentrico a una rete territoriale più accessibile e capillare. Questo cambiamento non riguarda solo la localizzazione fisica dei servizi, ma implica una vera e propria trasformazione organizzativa, che richiede nuove competenze, nuovi modelli di governance e, soprattutto, un utilizzo efficace delle tecnologie digitali. 
Tuttavia, il successo di questa transizione non dipende esclusivamente dall’adozione di nuove piattaforme o strumenti digitali, ma dalla capacità di integrare tecnologia e organizzazione in un modello sanitario più efficiente e sostenibile. 


Dal DM 77 a una sanità digitale realmente integrata 
Uno degli aspetti più critici della riforma riguarda il modo in cui la digitalizzazione può supportare il funzionamento e l’efficacia della sanità territoriale. Le tecnologie digitali possono svolgere un ruolo chiave nel migliorare il coordinamento tra i diversi attori del sistema sanitario e sociale, garantendo una maggiore continuità assistenziale. 
Il DM 77 prevede l’attivazione di strutture quali Case di Comunità, Ospedali di Comunità e Centrali Operative Territoriali (COT) per garantire un’assistenza più vicina ai cittadini. Tuttavia, per far funzionare questa rete, è necessario superare una serie di ostacoli strutturali, tra cui: 

  • la frammentazione tra sanità e sociale, che ostacola la presa in carico integrata dei pazienti; 
  • l’assenza di interoperabilità tra i sistemi informativi regionali e locali, che rende difficile la condivisione delle informazioni; 
  • le barriere organizzative e culturali, che rallentano l’adozione di nuovi modelli di lavoro.

La digitalizzazione della sanità territoriale, quindi, non può limitarsi all’informatizzazione di singole funzioni o servizi, ma deve mirare a creare un ecosistema integrato in cui le informazioni possano fluire tra i diversi attori coinvolti nella presa in carico dei pazienti. 


Sanità e sociale: il nodo della frammentazione 
Un altro tema fondamentale riguarda il rapporto tra sanità e servizi sociali, che sono spesso gestiti da enti diversi con logiche operative differenti. Il modello della sanità territoriale promosso dal DM 77 prevede una maggiore integrazione tra questi due ambiti, in modo da offrire un’assistenza più efficace ai cittadini, soprattutto a quelli più fragili. 
Sul territorio operano una molteplicità di attori, tra cui i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta, la nuova figura dell’Infermiere di Comunità, ma anche fisioterapisti, ostetriche, psicologici, ecc. Questa pluralità di soggetti, se da un lato arricchisce l’offerta assistenziale, dall’altro pone la sfida di un coordinamento efficace. 
È necessario dunque sviluppare piattaforme digitali in grado di connettere sanità e sociale, creando un sistema informativo territoriale che permetta la condivisione sicura dei dati e la gestione integrata dei percorsi di cura tra questi professionisti.


Le sfide dell’interoperabilità e dell’integrazione dei servizi 
L’interoperabilità rappresenta un fattore chiave per garantire un flusso continuo di informazioni tra ospedale, territorio e sociale, evitando duplicazioni di dati e migliorando la gestione dei pazienti. 
Attualmente, però, il sistema (sia sociosanitario sia sociale) è ancora caratterizzato da: 

  • sistemi informativi disomogenei, sviluppati in modo indipendente e non sempre compatibili tra loro; 
  • differenti livelli di maturità digitale, con ospedali mediamente più avanzati rispetto alle strutture territoriali e sociali;
  • difficoltà nel gestire la privacy e la condivisione dei dati, a causa di infrastrutture non sempre adeguate. 

Per superare queste barriere, è necessario investire in piattaforme interoperabili, capaci di integrare le informazioni provenienti da diversi contesti e di supportare una presa in carico efficacemente coordinata. 


Prospettive future: un modello di sanità territoriale connessa 
Il DM 77 rappresenta una grande opportunità per costruire una sanità territoriale più vicina ai cittadini, più efficiente e più sostenibile. Tuttavia, per realizzare pienamente questa visione, è essenziale accompagnare la riforma con una strategia digitale chiara e coerente. 
La digitalizzazione della sanità territoriale non è solo una questione tecnologica, ma una sfida organizzativa e culturale che richiede un forte impegno da parte delle istituzioni, degli operatori sanitari e dei cittadini. Solo attraverso un approccio sistemico sarà possibile costruire un modello di assistenza realmente integrato e capace di rispondere ai bisogni della popolazione in modo efficace e sostenibile. 
 

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