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Approfondimenti

02/04/2025

La maturità e la diffusione della Telemedicina in Italia

Quanto è diffusa la Telemedicina e quali sono le sfide attuali?

L’Osservatorio Sanità Digitale monitora annualmente il grado di diffusione e l’interesse nei confronti della Telemedicina da parte dei principali attori coinvolti: professionisti sanitari e pazienti. I dati evidenziano una situazione stabile per quanto riguarda l’adozione, con margini significativi di crescita, soprattutto grazie all’interesse dimostrato per il futuro. 


Tra i medici, il 35% degli specialisti e il 43% dei medici di medicina generale (MMG) ha dichiarato di aver utilizzato servizi di Televisita nel corso dell’ultimo anno. Queste percentuali risultano leggermente inferiori rispetto ai dati dell’anno precedente, che mostravano un utilizzo del 39% e del 41% rispettivamente. Per quanto riguarda il Telemonitoraggio, la quota è stabile: il 33% degli specialisti e il 35% degli MMG riferisce di averlo utilizzato, in linea con le percentuali della rilevazione precedente. 


Nonostante l’interesse a utilizzare la Telemedicina sia elevato, l’uso pratico risulta sporadico. Tra coloro che hanno adottato la Televisita, il 62% degli specialisti e il 46% degli MMG lo ha fatto solo poche volte al mese. Questo dato conferma una limitata integrazione dei servizi di Telemedicina nella routine lavorativa, pur riconoscendone i benefici potenziali. 


I servizi maggiormente apprezzati dai medici sono quelli che favoriscono la collaborazione interdisciplinare. Il Teleconsulto, ad esempio, è particolarmente utile per la comunicazione tra MMG e specialisti, supportando decisioni diagnostiche e terapeutiche in un’ottica di maggiore integrazione tra professionisti. 


L’esperienza degli infermieri 
Anche tra gli infermieri, la Telemedicina rappresenta un’opportunità ancora poco sfruttata. Solo il 22% ha utilizzato la Teleconsulenza nell’ultimo anno, in calo rispetto al 29% rilevato nella precedente indagine. Tuttavia, l’interesse a utilizzare questi strumenti in futuro è significativo, evidenziando una crescente consapevolezza del potenziale di queste tecnologie. 
I servizi più apprezzati dagli infermieri sono quelli che favoriscono la collaborazione, come la Telecooperazione. Questi strumenti permettono di discutere casi assistenziali complessi, richiedere pareri specifici e coordinare interventi, migliorando la qualità e l’efficienza del lavoro assistenziale, soprattutto nei contesti in cui il supporto tra colleghi è essenziale. 


La prospettiva dei pazienti 
Per quanto riguarda i pazienti, i livelli di adozione dei servizi di Telemedicina sono ancora più bassi. Solo l’8% ha usufruito di una Televisita con uno specialista, mentre l’11% ha utilizzato servizi di Telemonitoraggio per il controllo dei parametri clinici. Tuttavia, l’interesse a utilizzare questi strumenti in futuro è molto alto: l’81% dei pazienti si dichiara favorevole al monitoraggio remoto. 
Le motivazioni principali che spingono i pazienti a considerare l’uso della Telemedicina includono il miglioramento della relazione con il medico, indicato dall’87% degli intervistati, la possibilità di risparmiare tempo (86%) e l’opportunità di accedere alle cure senza doversi spostare, un fattore rilevante per l’88% dei pazienti, in particolare per coloro con difficoltà di mobilità. Far leva su queste esigenze potrebbe rappresentare una strategia efficace per trasformare l’interesse dichiarato in un’adozione reale. 


La maturità della Telemedicina in Italia 
La discrepanza tra l’interesse futuro e l’utilizzo attuale dei servizi evidenzia una maturità ancora limitata della Telemedicina in Italia. Per analizzare questa dimensione, l’Osservatorio ha sviluppato un modello di maturità articolato in quattro ambiti principali: tecnologie e applicazioni abilitanti, raccolta e valorizzazione dei dati, ruoli, processi e organizzazione, cultura e competenze. Il modello, oltre a fornire uno strumento per l’assessment della maturità dei servizi, il benchmarking tra organizzazioni e l’individuazione delle aree di miglioramento, permette di interpretare in modo sistemico lo stato dell’arte della telemedicina. Rispetto alle quattro dimensioni: 
·      Tecnologie e applicazioni abilitanti: una quota rilevante di professionisti utilizza ancora piattaforme non dedicate, come WhatsApp e Skype, per erogare servizi di Telemedicina. Questo comporta rischi significativi, poiché tali strumenti non rispettano le normative sulla privacy e sulla sicurezza dei dati. Solo il 63% delle strutture sanitarie utilizza piattaforme dedicate, e appena il 12% dispone di funzionalità avanzate, come sistemi di supporto decisionale. 
·      Raccolta e valorizzazione dei dati: il 24% delle piattaforme non consente di raccogliere dati strutturati, limitando così il valore delle informazioni disponibili per l’analisi clinica e gestionale. Inoltre, solo il 16% dei dati raccolti è integrato con sistemi aziendali, regionali o nazionali, evidenziando una frammentazione che ostacola una gestione efficace e globale dei pazienti. 
·      Ruoli, processi e organizzazione: solo il 10% dei medici specialisti riporta un’effettiva integrazione della Telemedicina nei processi clinici della propria struttura, mentre il 24% delle organizzazioni dispone di un responsabile tecnico dedicato. Questi dati indicano che l’organizzazione interna è una delle principali aree su cui intervenire per migliorare l’adozione. 
·      Cultura e competenze: meno di un quarto dei professionisti ha ricevuto una formazione adeguata all’utilizzo della Telemedicina, evidenziando un gap nelle competenze digitali. La mancanza di programmi di formazione strutturati, che includano sia aspetti tecnici sia competenze trasversali, rappresenta una barriera significativa. 


Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, la Telemedicina in Italia si trova ancora in una fase iniziale di sviluppo. Gli strumenti previsti dal PNRR offrono un’opportunità unica per superare molte delle barriere esistenti, ma sarà essenziale un impegno coordinato da parte delle istituzioni, dei professionisti e dei pazienti per garantire una diffusione ampia e stabile. 
 

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