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Approfondimenti

24/03/2025

AI a supporto delle decisioni dei professionisti sanitari

La diffusione delle applicazioni di AI tra i professionisti sanitari e le criticità attuali

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (AI) ha conosciuto una rapida evoluzione, generando aspettative significative per il settore sanitario. Le sue applicazioni spaziano dalla diagnosi e trattamento personalizzato alla gestione di processi organizzativi, fino al supporto alla ricerca clinica e alla sanità pubblica. Tuttavia, l’adozione su larga scala resta limitata, evidenziando un divario tra il potenziale della tecnologia e la sua implementazione pratica. L’Osservatorio Sanità Digitale offre una fotografia dello stato dell’arte rispetto all’integrazione di questi strumenti nella pratica clinico-assistenziale. 


Le principali applicazioni: stato dell’arte 
In ambito clinico, l’AI trova applicazioni consolidate, in particolare nell’analisi di immagini e segnali. Questi strumenti, utilizzati da circa il 19% dei medici specialisti, supportano la diagnosi in ambiti come la radiologia e l’anatomia patologica, offrendo velocità e precisione. Un’altra area chiave è l’analisi di dati strutturati provenienti, ad esempio, dalle Cartelle Cliniche Elettroniche. L’impiego di algoritmi avanzati consente di estrarre informazioni utili per definire trattamenti personalizzati o ottimizzare i percorsi di cura. 
Tra gli infermieri, l’adozione è più circoscritta, ma si rilevano applicazioni interessanti. L’analisi dei dati raccolti dai pazienti, utilizzata ad esempio per monitorare la terapia del dolore, e l’elaborazione delle note infermieristiche attraverso strumenti di analisi testuale sono ambiti in espansione. Queste tecnologie, sebbene meno diffuse rispetto a quelle dei medici specialisti, rappresentano una base promettente per una maggiore integrazione dell’AI nella pratica infermieristica. 


Opportunità e criticità percepite 
L’AI è generalmente considerata un valido supporto per le decisioni cliniche, ma non mancano riserve. Il 77% dei medici specialisti riconosce il potenziale dell’AI come strumento di assistenza, ribadendo però che il suo ruolo non può sostituire l’esperienza e il giudizio del medico. Preoccupazioni relative all’automatizzazione di alcune attività, sollevate dal 56% degli intervistati, evidenziano timori per errori e implicazioni etiche, sottolineando la necessità di un’adozione critica e informata. Per il personale infermieristico, l’integrazione dell’AI solleva sfide specifiche legate alla formazione e alla compatibilità con i flussi operativi. 


Le priorità strategiche delle strutture sanitarie 
Nonostante le potenzialità, l’AI non è ancora una priorità nelle agende delle Direzioni Strategiche delle strutture sanitarie italiane. Solo il 49% degli intervistati ritiene il tema "molto rilevante". Questa posizione riflette la concentrazione delle risorse su questioni come l’integrazione dei sistemi informativi, la sicurezza dei dati e la compliance normativa, spesso legate alle riforme previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’attenzione delle Direzioni Strategiche al miglioramento delle infrastrutture tecnologiche e dei flussi informativi è un prerequisito essenziale per l’adozione su larga scala delle soluzioni AI.  


Scenari per il futuro 
Per integrare l’AI nella pratica clinico-sanitaria, è necessario un approccio bilanciato. Da un lato, la tecnologia deve essere integrata gradualmente, garantendo che l’automazione non comprometta la qualità e la sicurezza delle cure. Dall’altro, è fondamentale investire in formazione per professionisti e infrastrutture tecniche, al fine di creare un ecosistema favorevole all’innovazione. 
Un ruolo decisivo sarà svolto dall’evoluzione normativa e dal consolidamento di modelli operativi che promuovano l’interoperabilità tra i sistemi e la fiducia degli utenti finali. Inoltre, un’adozione critica e informata, basata su evidenze scientifiche e guidata da principi etici, sarà determinante per superare le resistenze culturali e organizzative. 
In prospettiva, l’AI ha il potenziale per trasformare radicalmente il panorama sanitario, rendendo i processi decisionali più efficienti e personalizzati. Perché ciò avvenga, è necessario uno sforzo congiunto tra istituzioni, professionisti e aziende tecnologiche, volto a integrare l’innovazione nel sistema sanitario rispettando i fondamentali principi etici e deontologici. 
 
 

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